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Toscana: una regione all'avanguardia nella lotta al gioco d'azzardo patologico

La regione Toscana si mostra all'avanguardia nella formazione degli addetti al settore dell'azzardo. Attraverso la legge regionale 57/2013 e la Delibera di Giunta 344/2020, la Regione si è posta il compito di prevenire e contrastare il gioco illegale, tutelare i consumatori e sensibilizzare i gestor
Toscana: una regione all'avanguardia nella lotta al gioco d'azzardo patologico

La regione Toscana si mostra all'avanguardia nella formazione degli addetti al settore dell'azzardo. Attraverso la legge regionale 57/2013 e la Delibera di Giunta 344/2020, la Regione si è posta il compito di prevenire e contrastare il gioco illegale, tutelare i consumatori e sensibilizzare i gestori e gli addetti del settore azzardo. Per fare ciò ha imposto l'obbligo di corsi di formazione, con lo scopo finale di rendere gli operatori in grado di monitorare, prevenire e aiutare eventuali caso di ludopatia tra i propri clienti, attivando gli adeguati servizi di sostegno.

Ciò significa che tutti coloro che lavorano nel settore delle scommesse e dell'azzardo in generale, saranno tenuti a seguire dei corsi specifici della durata complessiva di 8 ore. Per i tabaccai, invece, il corso avrà la durata di sole due ore dato che si vedranno riconosciuti dei crediti formativi già acquisiti nei corsi di natura abilitativa svolti in precedenza.

Chi non seguirà i corsi sarà sottoposto ad una sanzione pecuniaria che può variare da 1.000 a 5.000 euro, oltre che alla chiusura temporanea dell'attività e a quella sempre temporanea degli apparecchi da gioco mediante sigilli.

I suddetti corsi formativi verteranno su tematiche differenti sia a livello normativo che di prevenzione. Vi saranno dunque corsi sulle leggi vigenti in materia di gioco lecito, diritti dei consumatori e pubblicità del gioco d'azzardo e sull'individuazione dei segnali che identificano i comportamenti a rischio. Infine, verranno messi a conoscenza degli operatori quali sono le reti territoriali dei servizi di sostegno e cura da attivare in caso di necessità.

Questa riforma non è l'unica approvata dal Governo Regionale per combattere il GAP.

La legge anti-ticket redemption attiva in Toscana

Recentemente in Toscana, su input della consigliera PD Anna Paris, è stata approvata una legge che disciplina il divieto di utilizzo per i minori di apparecchi e congegni meccanici ed elettromeccanici che nel mentre o subito dopo la partita emettono tagliandi. Si tratta di quelli che in gergo vengono chiamati «ticket redemption», ovvero braccialetti, portachiavi, cuffie, gadget di vario genere che vengono erogati da macchinette da gioco al posto dei soldi. Il sistema è pensato per permettere ai minori di giocare (dato che tecnicamente non si tratta di gioco d'azzardo che sarebbe a loro vietato), ma finisce comunque per causare un disturbo patologico. Di fatto dunque, la legge non è altro che una modifica alla legge regionale 57/2013 sul contrasto al gioco d'azzardo patologico.

Con l'approvazione di questa legge di fatto alle macchinette verrà tolto il sistema di emissione di gadget. I minori dunque, potranno comunque giocare, ma senza ottenere alcun tipo di ricompensa materiale.

Qualche statistica sul gioco d'azzardo in Toscana

Le nuove riforme volute dal Governo Regionale vanno inserite in un contesto di grave difficoltà sul fronte dell'azzardo. Gli ultimi dati a disposizione rivelano che nel 2022 sono stati spese oltre 4 miliardi di euro. A queste cifre mancano i soldi spesi per le slot machine terrestri perché una nuova legge tutela i gestori dalla diffusione dei numeri.

In Toscana la questione relativa al gioco patologico è molto sentita, al punto che a Pontassieve, comune di poco più di 20.000 abitanti della città di Firenze, è stato condotto nel 2019, il primo studio sulla diffusione del gioco d'azzardo nella regione. Parliamo di GAPS Toscana, una ricerca di rilevazione del gioco d'azzardo patologico a livello regionale, che tutt'ora si propone di raccogliere informazioni epidemiologiche e sociali sulla diffusione di questo fenomeno. Per partecipare è sufficiente compilare il questionario arancione che i cittadini estratti casualmente riceveranno a casa. Abbinato ad esso ci sarà una busta pre-affrancata per la sua restituzione. La riservatezza delle informazioni fornite è garantita e i dati raccolti saranno utilizzati esclusivamente per fini scientifici.

Grazie a questo studio, la Regione ha un quadro più chiaro della situazione e può permettersi di intervenire in modo più mirato.

Mediante queste azioni la Regione punta a tutelare i suoi abitanti da un problema che, anche a causa del gioco online, rischia di espandersi a macchia d'olio.

Massimiliano Riverso

Ruolo: Direttore Editoriale
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Recensioni, Blog
Da oltre 10 anni racconto il gambling in maniera etica e responsabile per operatori di gioco e siti di affiliazione. Oltre a CasinoSicuro.it è Direttore Editoriale di Sportcafe24.com e Bolognanotizie.com